lunedì 8 ottobre 2012

Don Rodrigo è pronto per lo IUS PRIMAE NOCTIS



Italia, Europa, 2012
Quello che è successo ieri durante la partita tra Barcellona- Real Madrid conferma quello che la crisi economica sta generando in tutta Europa. 
Bloomberg settimane fa ha pubblicato dei sondaggi che cercavano di fare luce sul crescente localismo spagnolo, dai dati si evince che il 63% degli spagnoli si dichiarava molto legato al proprio paese o alla propria città, appena il 10% si sentiva legato agli ideali dell' Unione Europea.
Nel 2010 Agnese Vardanega in http://www.pratichesociali.org/?p=5850 scriveva:
Il familismo amorale non è quindi il solo tipo di particolarismo che possiamo trovare in Italia. In altri contesti, l’etica si estende fino al “campanile”, e i singoli, riconoscendo la propria appartenenza all’intera comunità, mostrano una spiccata tendenza alla cura del territorio ed anche dei beni pubblici. Ma anche comportamenti meno virtuosi, che spaziano dalle aneddotiche rivalità fra comuni limitrofi (il campanilismo appunto), alla xenofobia vera e propria. Spesso, aspetti positivi e negativi producono combinazioni ambivalenti e di complessa interpretazione, come è il caso della cultura localistica ed identitaria che ha dato linfa al movimento della Lega.
Il localismo - tribalismo - familismo, che venivano studiati come fenomeni che dovevano comprimersi e scomparire nel vasto disegno d'integrazione europeo, stanno invece ritornando.
La crisi economica sta ingoiando le fondamenta degli stati mediterranei, la disoccupazione riattrae nella casa natale milioni di giovani senza lavoro. Le nuove certezze sono le sicurezze infantili. Si ritorna a guardare alla tribù come luogo sicuro.
Decenni di lezioni sul come l'Unione Europea si dimostri l'unico cammino per il progresso non sono bastate, questo ritorno al focolare è animato più dallo stomaco che dalla testa. 
Questo fenomeno si dimostra particolarmente forte nei territori più ricchi di Spagna e Italia. La ricchezza è l'opulenza di regioni come il Nord Italia e la Catalogna sono ormai dei ricordi, le certezze economiche di questi territori si sgretolano con la crisi, le popolazioni cercano quindi di dare un senso alla crisi arroccandosi intorno al castello nebbioso di Don Rodrigo.
Si contrappongono due spinte una localista e anti-europea del Nord Mediterraneo e l'altra statalista  ed europea del Sud, dettata dal bisogno. In questa situazione è facilmente intuibile che il potere politico ed economico del Nord avrà la meglio riportando i "signorotti" a governare il locale e il nazionale.
Don Rodrigo ringrazia e prepara il suo letto a baldacchino destinato all'esercizio dello IUS PRIMAE NOCTIS con le future mogli dei leghisti e dei separasti catalani.




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