venerdì 5 ottobre 2012

La carta monnezza moneta e l'Euro

Quello che sta succedendo in queste ore è solo un film visto è rivisto, un pò come i film di Don Camillo e Peppone che vengono trasmessi sempre nei giorni prima delle elezioni. Un film ripetuto all'infinito che irrita sempre più per ogni volta che viene trasmesso, non perché sia poco interessante o privo di comicità, al contrario è un film che ogni volta è sempre più interessante e sempre più comico, ma proprio questa sua capacità lo rende stranamente insopportabile.
I palazzi del potere, dove i suoi occupanti corrono da una sala all'altra con pile di fogli svolazzanti e affannati tritacarte che chiedono pietà, il luogo della commedia. L'essere italico ha per l'ennesima volta dimostrato la sua attitudine alla comicità, per questo il nuovo che avanza non può essere che un pesce nell'acqua come Mao insegna.
Un comico professionista che arriva e comici dilettanti che vanno. Appena entrato in scena il nostro Grillo spara la sua prima battuta sul Euro e il ritorno alla Lira. Tremendo solo il pensare ad un ritorno alla liretta italica in competizione con la pizza de fango del Camerun o con la patacca de Macao.
E via, si riparte con una nuova stagione di cabaret, dal pianista similnapoletano al comico di razza censore dei costumi. Che grande battuta, pensare di ritornare alla lira, riconsegnare alla Banca d'Italia di nuovi Fazio il potere valutario indirizzato dal potere politico di nuovi Cirini Pomicini che non vedrebbero l'ora di stampare tonnellate di carta monnezza moneta, impareggiabile comicità.
Eccolo! Il prossimo Ministro del tesoro che sbuca da un passaggio secondario carico di scartoffie svolazzanti sfuggendo al finanziere che lo cerca nei bui corridoi del ministero.

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