lunedì 1 ottobre 2012

I Diritti degli altri.

Ha senso combattere ancora per salvaguardare Diritti riservati ad altri e difendere i Diritti del lavoro che non sono applicati ai tuoi contratti lavorativi?

Queste domande dovrebbero quotidianamente indirizzare le azioni delle nuove generazioni, accade invece siano capovolte con il fine di indirizzare le azioni di protesta giovanili verso l'esatto contrario. 
Le assunzioni nella pubblica amministrazione sono bloccate, nel settore privato le assunzioni sono impossibili, applicando la logica del profitto e mercificando il lavoro, sarebbe come chiedere ad un impresa di pagare lo stesso prodotto ad prezzo più elevato. 
Se il contratto a tempo indeterminato non lo si è firmato decenni addietro con la pubblica amministrazione, oppure non si è figli di qualcuno, a noi le tutele del contratto a tempo indeterminato non verranno mai estese.
Non si vuole dimostrare che la richiesta e la tutela dei diritti sia erronea, al contrario si vuole usare il bastone e buttare via la carota che viene offerta. Ogni giorno ci viene offerta la carota del contratto a tempo indeterminato, ci dicono, difendi quel tipo di contratto perché un giorno potresti firmalo anche tu.In questa maniera difendiamo il contratto di chi ci affama. 
Usiamo invece le armi che hanno usato contro di noi, avete voluto la flessibilità, ora estendiamola a tutti!
Industrie in cui esistevano due classi di lavoratori, una sindacalizzata e con contratto stabile e una senza tutela sindacale e con contratti schiavisti non devono esistere più. Basta con gli uffici della Pubblica Amministrazione con vecchi ignoranti assunti inamovibili e stagisti usati come schiavi.  
Quando si urla per difendere il diritto a non essere licenziato lo si urla per chi? Per chi già lavora.
Chi lavora oggi in Italia? Vecchi e raccomandati, questi dovrebbero recepire le nostre richieste, gli stessi che ci trattano da schiavi in ufficio e nelle fabbriche. 


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